RIZOMA ELEMENTS è l’anteprima di una trilogia che tratterà “l’essere in relazione”, cioè la realtà come relazione, muovendosi tra le teorie di “Deleuze & Guattari” e la “Meccanica Quantistica”.
L’album è diviso in due parti, un lato A ed un lato B, caratterizzato da una doppia copertina ed un doppio titolo anche nella versione in CD dove generalmente non è individuabile la distinzione dei due lati come nei dischi in vinile. Ma grazie ad un artificio creativo e grafico il gruppo intende proprio comunicare questa dualità.
Il lato A è caratterizzato da uno stile psichedelico e post rock.
Il lato B è più sperimentale: vi si percorrono linguaggi diversi, pur conservando il marchio di fabbrica del gruppo.
L’estrazione del Rock eclettico porta il gruppo non solo a militare nel solco del cosiddetto post rock, ma anche verso sperimentazioni dove sviluppano ironicamente, seguendo le orme di Zappa, una sorta di “grammelot” musicale.
Questo tentativo lo troviamo nel “lato B” dell’album dal titolo The Internationale (dove mescolano linguisticamente l’inglese ed il francese), che contiene una versione ironicamente “zappiana” dell’Internazionale, l’inno dei lavoratori (in passato già rielaborato dagli AREA e ROBER WYATT) scritto insieme a Patrizio Fariselli degli AREA, a cui si è prestato in un simpatico cameo anche Elio al flauto traverso cantato.
La cover art dell’album lato B è stata realizzata dal Nobel Dario Fo che ha voluto sostenere la progettualità di un gruppo che, nascendo all’interno della Libera Università di Alcatraz di Gubbio, fondata da Jacopo Fo, si è sempre speso sulla valorizzazione dell’arte e cultura fra i giovani della propria generazione e sui temi sociali (una risposta al disimpegno di oggi).
Infatti il gruppo nel 2015 riceve un premio istituito dal MEI-Meeting delle Etichette Indipendenti e dal Museo della Resistenza Italiana di Cà di Malanca (RA), che ogni anno premia coloro i quali si sono distinti, come “nuovi partigiani”, nell’ambito della cultura per l’impegno civile.
L’eclettismo del gruppo l’ha portato a vivere in modo appassionato e sinestetico molte forme d’arte e cultura, intrecciando generi e stili musicali, oltre che varie discipline e perfomance dal vivo accompagnate di visual mapping ed arte visuale, coniugando, senza leziosità e velleità, arte e scienza in chiave POP.
Infatti grazie alla collaborazione con il fotografo Alessandro D’Urso (già all’opera con Bjork, Pat Metheny, Patti Smith, Elio e Le Storie Tese, Piano Daniele) Lo ZOO di Berlino ha potuto, in occasione di Cortoons – Festival Internazionale del Corto d’Animazione, sonorizzare opere d’arte visuale di artisti internazionali.
facebooktwitterinstagramyoutube